Ero appena tornata a casa un venerdì, fuori pioveva e io mi annoiavo. A un certo punto il telefono squillò. Erano dei vecchi amici di famiglia che ci chiedevano di andare da loro nel fine settimana. Appena capii che non abitavano più nel palazzo dove stavano prima ma nel famoso castello a Gropparello, corsi a fare le valigie.
Entrati nel castello, io feci una faccia sbalordita! Era tutto enorme! Un camino alto tre metri se non di più! Era stupendo…
A me diedero una stanza piccolina ma carina.
Verso mezzanotte mi preparai per andare a dormire. Appena spensi la luce, sentii dei passi pesanti avvicinarsi alla mia stanza. Cominciai ad aver paura, perché all’inizio pensavo fosse il padrone ma poi, visto che si avvicinavano sempre di più, capii che non era lui. Misi la testa sotto le coperte, quando si aprì la porta e il cigolio lento e inquietante invase la stanza… Il mio cuore stava per scoppiare, era una situazione troppo pesante! Il mio letto si abbassò di colpo e qualcuno mi sfiorò. Mi alzai e accesi la luce più velocemente possibile… Nessuno… Non c’era nessuno… Corsi nella camera dei miei genitori e raccontai loro tutto. Ovviamente non mi credettero e mi rimandarono a letto. Tenni quindi la luce accesa finché non mi addormentai. Ma riuscii a dormire solo per un’ora. Mi svegliai spalancando gli occhi, qualcuno mi stava toccando la spalla. Forse avevo le allucinazioni, ma lo avevo sentito nitidamente.
Pensai che forse la leggenda del fantasma non fosse poi solo una leggenda…
Non sapevo che fare: mi giravo o non mi giravo?
Non sentivo più il mio corpo, era completamente pietrificato! Decisi di non girarmi e corsi, a chiappe strette, nella stanza del signore, lo svegliai e gli raccontai tutto. Lui mi capì benissimo e mi raccontò che quella stanza non era gradita agli ospiti perché era gradita invece al fantasma.
Mi fece quindi dormire in un lettino nella sua camera e per fortuna riposai tranquilla.
Di mattina decisi una cosa: NON SAREI MAI PIU’ TORNATA IN QUEL CASTELLO!
(Eva Consigli, IB)