Martedì 17 marzo sono arrivati per parlare con le classi 2 C, D ed E un gruppo di 4 ragazzi provenienti dal carcere minorile Beccaria.
Prima di incontrarli, le insegnanti ci hanno raccomandato di non chiedere loro cosa hanno fatto per finire dentro, perchè potrebbero non apprezzarlo. Ci hanno raccontato di come vivono in carcere, della loro routine: appena svegli, vengono portati dalle guardie a fare colazione e poi vanno ai laboratori, quindi pranzano e poi si occupano delle pulizie dell’ ambiente, infine cenano.
Ci hanno raccontato delle varie attività che vengono svolte all interno del carcere. Per esempio Josh, uno dei ragazzi, ci ha raccontato del laboratorio che frequenta: quello di musica. Insieme ad altri ragazzi ha fatto un video che si può trovare su youtube, e dopo di questo ci ha cantato alcune delle sue canzoni. Successivamente gli abbiamo potuto fare alcune domande sulla vita nelle prigioni minorili; è addirittura venuto fuori che possono giocare alla playstation e nuotare in piscina solo se hanno un buon comportamento, comunque la libertà non ha prezzo.
Abbiamo capito che la criminalità non è una soluzione e che una sola scelta sbagliata potrebbe condizionare il resto della nostra vita, ma anche che pentirsi è importante e che c’è bisogno d’aiuto per uscire dalle brutte situazioni.
(Elia Fabiani, Maya Gallo e Matteo Conte)