Quest’anno lo sportello psicologico della scuola, in collaborazione con la cooperativa Farsi Prossimo, famoso come “La stanza di tutti” compie dieci anni, ed è un traguardo molto importante per la scuola, dato che garantisce la serenità dei ragazzi, che ci vanno volentieri quando ne sentono la necessità. Athena, del resto, la nostra psicologa è sempre molto allegra, positiva e aperta ed è per questo che i ragazzi si rivolgono a lei facilmente, sapendo di trovare risposta alle loro domande.L’abbiamo intervistata per conoscere meglio lei e questo servizio scolastico.
Le piace il suo lavoro? Perchè?
S,i il mio lavoro mi piace molto perché mi permette di entrare in contatto con le persone a un livello intimo emotivo profondo e dal mio punto di vista è un privilegio
Come mai ha scelto di fare la psicologa?
Ho scelto di fare questo lavoro perché mi sono sempre interessate le persone, mi piaceva l’idea di poterle aiutare e di poterle comprendere meglio. In realtà perè non ho sempre pensato di fare la psicologa, immaginavo di fare la giornalista, di scrivere articoli… o di fare altro. Ma poi quando mi sono documentata alla fine del liceo con i percorsi di orientamento per scegliere l’università, ho appunto capito che la facoltà di psicologia era quella che mi interessava di più.
Come si è trovata in questi dieci anni in questa scuola ?
Mi sono trovata bene, sono stati anni di grande crescita sia mia personale che del servizio dello sportello e anche della scuola. C’è stata una collaborazione crescente e attualmente lo sportello psicologico è diventato anche un servizio più ampio di psicologia scolastica per cui sono previsti anche degli interventi nella primaria e con i docenti della Puecher.
Quali sono i principali motivi per cui i ragazzi prendono appuntamento??
I ragazzi prendono appuntamento in prevalenza per questioni che riguardano le loro relazioni e i rapporti che vivono, che possono essere con i coetanei, i compagni di classe, gli amici,i familiari o i professori. Si parla molto spesso di come stanno all’intento di queste relazioni. Poi, soprattutto quest’anno, c’è stato un aumento di situazioni legate all’ansia in cui il COVID ha assolutamente un ruolo
Con quante altre scuole lavora?
Come sportello d’ascolto ne tengo un altro in un istituto comprensivo e poi lavoro facendo dei progetti più brevi e specifici su alcune tematiche in altre scuole che vanno dalla scuola primaria fino alle scuole superiori. In questi casi spesso lavoro con i ragazzi all’interno delle classi, intervenendo magari sui loro rapporti, con l’obiettivo di migliorare il clima e le relazioni fra di loro oppure faccio interventi di prevenzione ad esempio all’uso di sostanze, alle dipendenze comportamentali o al bullismo, o progetti di affettività e di sessualita.
Ha mai avuto la sensazione di non riuscire ad aiutare qualche alunno?
Può capitare di avere questa sensazione e a volte è anche legata al fatto che lo sportello non è talvolta il servizio più adatto per rispondere alle esigenze dei ragazzi e quindi in alcuni casi è opportuno inviarli da qualche altra parte, parlarne con i genitori e fare un lavoro diciamo di invio verso dei servizi più adatti.
Quando torna a casa come si sente normalmente , felice o triste??
Solitamente mi sento felice, sono soddisfatta, mi piace il mio lavoro, mi piace come riesco a lavorare al’interno di questa scuola. Per cui di base sono contenta, poi può capitare a volte sia un po’ più triste, un po’ più preoccupata, magari per alcune situazioni un po’ complesse che possono presentarsi, ma normalmente le sensazioni sono positive.
(Rocco)