Ruiz Zafon: “Marina”(Oscar Mondadori, 2009)

marina350[1]

GENERE:romanzo horror

VOTO:■■■■■

Barcellona, fine anni settanta. Inuna sera d’ autunno, uno studente di nome Oscar si allontana dal suo collegio e viene attratto da una villa vetusta.  All’ interno un antico grammofono suona una soave canzone, mentre a fianco un orologio ticchetta senza sosta. Senza motivo, quasi in un raptus, il ragazzo sottrae l’oggetto e scappa.

Dopo due giorni, incontra l’affascinante proprietaria dell’orologio, Marina.

Dopo uno strano incontro in una serra, Oscar e la sua amica verranno a conoscenza di un mistero che sconvolge l’ intera città: la misteriosa morte di Michail Kolvenik.

Oscar Drai è un giovane studente quindicenne di un collegio a Barcellona. L’avventura per lui è tutto, è misterioso e un po’ timido.

Marina è una ragazza bionda, con gli occhi grigi e una bella corporatura. Nutrirà più avanti dei sentimenti profondi per Oscar. Avventurosa e vivace, è anche molto protettiva nei confronti del padre German.

German è il padre di Marina, è molto anziano ed ha la passione per la pittura; è giocoso e simpatico, ma sa essere anche maturo e responsabile.

IL mio punto preferito in tutto il libro è da pagina 227 a pagina 261, quando la moglie di Kolvenik svela la verità…

Il libro mi è piaciuto molto, perché io adoro i libri horror e poi perché trasmette un messaggio importante: non aver paura degli ostacoli che si presentano sul nostro cammino, e andare avanti a testa alta.

Attenzione! Questo non è di certo il classico libro che piace a tutti: lo consiglio solo ai lettori che sono pronti a farsi prendere dalla paura…. buona, tenebrosa lettura!….

(Gloria Melegoni, III B)

(Gloria, III B)

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