Il 21 aprile le classi 3B e 3A si sono dirette verso il Teatro del Buratto per assistere allo spettacolo: “Io me la gioco“, sul tema del gioco d’azzardo.
Lo spettacolo parlava del rischio di cadere in questa dipendenza ma raccontava anche la diversità tra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi.
Un’insegnante frustata dalla pressione del marito che vorrebbe avere un figlio e dal comportamento ambiguo dei suoi studenti, si confronta sulla scena con un padre che non sa gestire il rapporto con il figlio. I due attori sono stati molto bravi e hanno saputo dare un tocco particolare allo spettacolo che lo ha reso interessante e piacevole. La storia inizia quando al padre arriva l’avviso che si deve presentare ai colloqui con la professoressa. Mentre cerca di ‘’convincerla’’ a non far ripetere di nuovo l’anno a suo figlio Marco, scopre che il ragazzo non va a scuola da una settimana, così come il suo migliore amico.
Il padre è totalmente ignaro di tutto e non ha la minima idea su come agire con suo figlio, così cerca aiuto nella prof. Entrambi provano a immedesimarsi nei ragazzi e cercano di pensare alle mille idee che possono venire in mente a due adolescenti. I ragazzi, capitati in un bar, iniziano a giocare con le slot machine, a volte vincendo a volte perdendo, senza riuscire a smettere. Si dirigono verso casa di Marco e il suo migliore amico ha la ‘’geniale’’ idea di provare a giocare online usando la carta di credito del padre di Marco. Perdono molti soldi e, dopo aver fatto scommesse su scommesse a scuola, Marco si accorge che purtroppo il suo amico è diventato malato, dipendente dal gioco.
Questo spettacolo è stato diverso dai precedenti, Binge Drinking e Nella Rete, perché ha una forma completamente diversa. Ci ha fatto anche capire la facilità con la quale un ragazzo può cadere in una dipendenza e quanto sia difficile uscirne.
(Melany Barrio e Naomi Vera, 3 B)